Love Power. Questo slogan potrebbe sintetizzare il messaggio del nuovo film del regista newyorkese Gary Winick, una commedia sentimentale ambientata in Italia che trae spunto da quella che è probabilmente la rappresentazione sull’amore più famosa di tutti i tempi: Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Sophie (Amanda Seyfried) e Victor (Gael Garcìa Bernal) sono fidanzati da un anno quando decidono di lasciare per qualche settimana gli Stati Uniti e raggiungere Verona, meta romantica per eccellenza e zona geografica che offre diverse opportunità culinarie all’uomo che di mestiere fa lo chef-imprenditore. Durante una visita nel famoso cortile di Giulietta Capuleti, Sophie scopre una vecchissima lettera scritta cinquant’anni prima da Claire (Vanessa Redgrave) a un giovane italiano di nome Lorenzo (Franco Nero)*; tramite l’associazione “club di Giulietta”, decide di rispondere e viene premiata dalla fortuna quando dopo circa una settimana si presenta a Verona una nonna inglese accompagnata da suo nipote Charlie (Christopher Egan), desiderosa di rintracciare quel ragazzino che alla fine degli anni 50 le faceva battere forte il cuore. Intanto Victor sembra amare più il cibo della dolce compagna e invece di trascorrere la vacanza romantica che tutte le coppie sognano, si dedica completamente alla ricerca di fornitori (formaggi, tartufi, vino e altre prelibatezze) per il suo ristorante e trotterella da una località all’altra senza tregua. In questo scenario per lei un po’ desolato, Sophie, che è oltre a essere romantica è una scrittrice, chiede a Claire se può scrivere un racconto sulla sua storia e s’imbarca alla ricerca di uno dei tanti “Lorenzo Bartolini” in un viaggio che oltre al capoluogo veneto tocca alcune location affascinanti della provincia ed esplora le terre toscane tra Siena e Montalcino. La distanza con il fidanzato, l’avventura amorosa della donna inglese e l’amicizia con Charlie la aiuteranno a riflettere circa il suo rapporto e apriranno per Sophie nuovi orizzonti sentimentali. Una sorta di road-movie caramelloso senza grandi aspirazioni artistiche il cui andamento narrativo si capisce prima che il film inizi, con qualche frivolezza di troppo, un uso delle musiche stucchevole e alcune forzature nella sceneggiatura opera di José Rivera (nomination per l’Oscar con I diari della motocicletta) e Tim Sullivan. La confezione, però, è buona, soprattutto grazie alla spettacolare ambientazione (un morbido esempio di location product placement; chi ha visto In Bruges – La coscienza dell’assassino ha compreso perfettamente a cosa alludiamo), i dialoghi sono abbastanza divertenti e l’atmosfera è un po’ quella da fiaba, sempre, terribilmente gradita. Letters to Juliet è un film per il quale le ragazze romantiche stravederanno e allo stesso tempo gli estremisti del cinema d’autore potrebbero indignarsi; chi scrive, si pone circa nel mezzo e per concludere si affida alle parole di Honoré de Balzac che diceva “c’è tutta una vita in un’ora d’amore”, facendo notare che in questa pellicola le “ore d’amore” (e di passatempo) sono quasi due.
*Nella realtà, Vanessa Redgrave e Franco Nero hanno avuto una relazione e un figlio nel 1969 ma si sono separati poco dopo; ritrovatisi a distanza di trentacinque anni, hanno deciso di coronare la loro seconda unione sposandosi nel 2006.
voto 5,5
http://filmup.leonardo.it/letterstojuliet.htm