martedì 15 giugno 2010

The Sims Machinima Film Festival


Anche in Italia è arrivata “The Sims Machinima Film Festival”, rassegna newyorkese di cortometraggi cinematografici realizzati con la grafica di alcuni videogame (il principale è appunto The Sims, ma esistono anche The Movies, IClone, Moviestorm e Garry’s Mod). Machinima – abbreviazione di machine cinema – permette a tutti di creare, con semplici strumenti, veri e propri film con attori, set, costumi, ambientazioni, musiche, ecc.
Mentre The Sims, giunto alla sua terza edizione, è un videogioco di simulazione della vita reale (nato nel febbraio del 2000, giunto quindi al 10° anniversario) che ha venduto la cifra incredibile di 120 milioni di copie e che vanta una community internazionale molto popolosa e attiva.
L’innovativa kermesse su questa bizzarra forma d’arte – che ha conquistato registi che fanno degli effetti speciali il loro punto di forza, come Steven Spielberg e Peter Jackson – si è svolta il 9 giugno al cinema Apollo di Milano, promossa da EA (Electronic Arts, colosso americano leader nell’ambito dei software interattivi d’intrattenimento) con il sostegno di Bocconi Trovato & Partners ed ha visto una giuria d’eccezione composta da alcuni tra i migliori addetti ai lavori (tra cui spiccava William Lessard, massimo esperto del fenomeno dei Machinima) valutare e premiare i migliori tre filmati di una selezione di dieci cortometraggi realizzati da giovani appassionati italiani.
Di indubbio fascino questa tecnica che specialmente negli USA è piuttosto diffusa in ambito musicale per generare hype (tra gli altri, utilizzata da Bono Vox, Rihanna, Depeche Mode, Lady Gaga, Madonna e Beyonce) e che possiamo ricordare in Italia per un impiego analogo nel videoclip di “Bruci la città” di Irene Grandi, ma che probabilmente nel nostro paese è guardata con scetticismo e perplessità da chi lavora nella produzione video classica.
I ragazzi in gara hanno provato a raccontare delle storie che parlavano d’amore in un paio di minuti con risultati a dire il vero non proprio tutti entusiasmanti: lo “sforzo creativo” e l’impegno non si discutono, ma la rappresentazione generale risentiva della giovane età dei protagonisti dunque della loro acerba padronanza tecnico-espressiva e degli evidenti limiti pratici di realizzazione per l’inevitabile (quanto formalmente scorretto) confronto con il cinema.
Il progetto “The Sims Machinima”, ambizioso e ammirevole, necessita proprio di iniziative come questa per diffondere il verbo, sdoganare e, ancor più, trasmettere un approccio oltre che creativo anche professionale e in qualche modo metodologico verso tutti coloro sono entusiasti per l’arte e le nuove tecnologie.
Insomma, un potenziale importante su cui c’è ancora tanto da lavorare.