domenica 13 giugno 2010

Tamara Drewe di Stephen Frears

Tra drammi introspettivi e pellicole imperniate su ritmi blandi, ecco spuntare il divertissement di Cannes 2010: Tamara Drewe, tratto da un fumetto di Posy Simmonds a sua volta ispirato al romanzo Via dalla pazza folla di Thomas Hardy. Tamara (Gemma Arterton) ritorna nella propria casa natale nella sperduta campagna inglese del Dorset che aveva abbandonato poco più che adolescente alla volta di Londra. Non è più "Beaky", il brutto anatroccolo di un tempo: ha un naso nuovo, scrive per l'Indipendent e sfodera un fascino femminile maturo che fulmina il sexy contadino tuttofare Andy (Luke Evans) e il viscido autore di bestseller Nicholas Hardiment (Roger Allam). "Tam", però, conosce casualmente un famoso batterista rock (Dominic Cooper) e se ne invaghisce; intanto a casa Hardiment - una specie di centro di raccoglimento per scrittori - l'atmosfera è vivace tra gli ospiti, anche per via del adultero Nicholas che ferisce l'ingenua e amorevole moglie Beth (Tamsin Greig).
A destabilizzare definitivamente l'ambiente bucolico ci pensano due teenager indiavolate - Jody e Casey - che generano misunderstanding su Internet e innescano sviluppi drammatici.
Frears disegna in modo impeccabile i personaggi e trasforma (insieme alla sceneggiatrice Moira Buffini) la graphic novel originale in un racconto spassoso, ritmato e un po' folle, offrendo anche uno sguardo disincantato sulla società britannica e rileggendo in chiave attuale le opere di Hardy.
I dialoghi sfavillanti fanno dimenticare l'ultimo quarto d'ora che, forse, risulta eccessivamente concitato e quella sequenza - troppo buona - conclusiva che stride leggermente con la trama "nera" fin lì, abilmente tracciata. Ciò nonostante, Tamara Drewe rimane una commedia di buonissimo livello, da utilizzare come talismano contro il cattivo umore.

voto 7